Be part of the Plan 22 maggio giornata mondiale della biodiversità

Istituita dalle Nazioni Unite nel 2000 con Risoluzione 55/201 [1] e proclamata per il 22 maggio, la Giornata Mondiale della Biodiversità ha lo scopo di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi della biodiversità e di commemorare l’adozione del testo della Convention on Biological Diversity (CBD)[2] adottata a Nairobi, Kenya, il 22 maggio 1992 e firmata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992.

La Convention on Biological Diversity (CBD) è lo strumento legale internazionale per “la conservazione della diversità biologica, l’uso sostenibile dei suoi componenti e la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche” che è stato ratificato da 196 nazioni. Il suo obiettivo generale è quello di incoraggiare le azioni che porteranno ad un futuro sostenibile.

La conservazione della biodiversità è una preoccupazione comune dell’umanità. La CBD copre la biodiversità a tutti i livelli: ecosistemi, specie e risorse genetiche. Copre anche le biotecnologie, attraverso il protocollo di Cartagena sulla biosicurezza. In effetti, copre tutti i possibili domini che sono direttamente o indirettamente collegati alla biodiversità e al suo ruolo nello sviluppo, dalla scienza, la politica e l’educazione all’agricoltura, gli affari, la cultura e molto altro.

L’organo di governo della CBD è la Conferenza delle Parti e promuove l’attuazione della Convenzione attraverso le decisioni che prende nelle sue riunioni periodiche.

La biodiversità è un diritto umano perché da essa dipendono i diritti alla vita, sicurezza, salubrità, cibo, cultura, lavoro.

Nella direzione delineata dal Green Deal Europeo la Commissione Europea ha presentato la nuova strategia per la biodiversità per il 2030, il secondo piano a lungo termine per proteggere la natura e invertire il degrado degli ecosistemi a beneficio delle persone, del clima e del pianeta accompagnato dalla proposta per l’introduzione di una normativa europea sul clima al fine di trasformare l’impegno politico in un obbligo giuridico, quindi vincolante per gli Stati membri.

È quanto mai necessaria una programmazione universale di azioni idonee a costruire un futuro condiviso per tutta la vita sulla Terra. Tra le azioni previste c’è l’ampliamento delle aree protette mondiali per innalzarle dall’attuale 17% al 30% e il potenziamento e la semplificazione della mobilitazione delle risorse per puntare a un ambizioso traguardo: raggiungere entro il 2050 una vera convivenza armoniosa tra uomo e natura.

Il tema della Giornata Mondiale della Biodiversità 2024 è BE PART OF THE PLAN,un richiamo all’azione per tutte gli attori coinvolti, volto a fermare e invertire la perdita di biodiversità.

Come affermato da ISPRA[3] circa 1 milione di specie è a rischio d’estinzione. Di queste, il 50% potrebbe estinguersi entro la fine del secolo in corso. Gli autori del rapporto hanno coniato l’espressione dead species walking per le circa 500 mila specie non ancora estinte, ma che a causa della distruzione e degradazione degli habitat a loro disposizione e ad altri fattori legati alle attività umane (sovra-sfruttamento, inquinamento, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive[4]) vedono ridurre le loro probabilità di sopravvivenza nel lungo periodo. L’importanza di interventi mirati e di una governance efficace è quindi sempre più urgente per avere un impatto positivo sulla conservazione degli ecosistemi e delle specie minacciate.


[1] https://documents.un.org/doc/undoc/gen/n00/571/21/pdf/n0057121.pdf?token=SpdTCEJIaXFC08mIjv&fe=true

[2] https://www.cbd.int/

[3] https://www.isprambiente.gov.it/files2023/area-stampa/comunicati-stampa/2023comunicato-ipbes.pdf

[4] https://blog.3bee.com/lo-scioglimento-dei-ghiacci-apre-le-porte-alle-specie-aliene/

prof.ssa Francesca Zerman Dipartimento di Lettere

Locandina di Diletta De Luca 5^F