11 FEBBRAIO 2024 – Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza

ALLE FIGLIE DI MINERVA

Claudia Goldin, Katalin Karikó, Anne L’Huillier. Sono i nomi delle scienziate che sono state insignite del Premio Nobel nel 2023, per le ricerche che hanno svolto negli ultimi anni, contribuendo all’evoluzione della conoscenza nel settore dell’economia, della medicina e della fisica.

Sono state 28 in totale le donne a ricevere il Nobel nelle discipline STEM in tutta la storia del premio. Una di loro, Marie Curie, lo ha vinto due volte, per la Fisica nel 1903 e per la Chimica nel 1911, quindi il totale scende a 27.

L’11 febbraio è la GIORNATA MONDIALE DELLE DONNE E DELLE RAGAZZE NELLA SCIENZA, le figlie di Minerva. Proprio lei: alta fronte,elmo sul capo e lancia in mano, intelligente, acuta, perspicace, caparbia, ostinata a volte e guerriera. Le figlie di Minerva sono tutte le donne e le ragazze che si fanno promotrici di conoscenza e innovazione in una dimensione in cui è ancora difficile e complicato operare se sei femmina. Le figlie di Minerva sono anche tutte coloro alle quali, soprattutto nel passato (anche oggi, purtroppo spesso) sono state rubate intuizioni geniali, coloro alle quali è stato imperdonabilmente negato il Nobel a favore, magari, di chi aveva collaborato nel medesimo laboratorio, di chi aveva condiviso lo stesso microscopio. Pensiamo alla fotografia della diffrazione ai raggi X del DNA di Rosalind Franklin e ai pulsar di Jocelyn Bell-Bruner, a Lise Meitner che interpretò perfettamente la fissione nucleare, a Chien Shiung Wu che scompaginò il principio di parità. E pensiamo a coloro che, lontanissime sulla linea del tempo, hanno dato un contributo prezioso e silenzioso: a Teano, eccellente matematica, moglie di Pitagora, a Ipazia di Alessandria, filosofa e astronoma che aveva intuito il sistema eliocentrico, a Trotula de Ruggiero, medica medievale il cui nome fu, successivamente, declinato nel maschile trottus, a Mileva Maric, acuta matematica vissuta all’ombra del marito Albert Einstein. Si potrebbe continuare per pagine o riempire di nomi femminili una linea del tempo scientifica.   

Per molto tempo bambine e ragazze sono state inconsapevolmente indotte a pensare di essere meno portate dei loro coetanei maschi verso le discipline STEM.  Nonostante il divario sia più o meno rilevante a seconda dei diversi contesti nazionali, e in molti casi la partecipazione femminile all’educazione universitaria abbia raggiunto livelli significativi, questa tendenza settoriale è generalmente riscontrabile in tutto il mondo. Le donne scienziate sono una minoranza: aumentare la percentuale di studentesse nelle materie scientifiche è il primo passo per cercare di avere un maggior numero di scienziate che, a loro volta, possano fornire dei modelli di ruolo per convincere altre ragazze ad intraprendere gli studi scientifici. Devono essere sfatate le false convinzioni secondo le quali alle ragazze non piacciono le scienze e vanno sradicati altri stereotipi di genere: un’inversione di tendenza e un cambio di paradigma devono iniziare fin dall’infanzia delle bambine, che vanno spinte a intercettare le proprie passioni e le proprie attitudini nel contesto familiare e in quello scolastico, attraverso la possibilità di giocare, sperimentare, apprendere in tutti i campi. Recenti ricerche hanno dimostrato che quando le donne scelgono di studiare le discipline scientifiche ottengono in media risultati più alti rispetto ai coetanei maschi. Purtroppo le pressioni sociali, assieme alle scarse prospettive di carriera, portano molte donne a scartare a priori le materie scientifiche.  

Oggi, anche più che negli altri giorni, va puntato un faro sulle tantissime figlie di Minerva del passato e del presente anche se loro, tutte loro, sprigionano già l’abbagliante luce dell’intelligenza. Quello che accende la GIORNATA dedicata alle DONNE e alle RAGAZZE nella SCIENZA è un faro che ha il compito difficile di illuminare un orizzonte ancora offuscato dagli stereotipi di genere che spostano il centro e aumentano il gap. 

Ci piace concludere questa piccola riflessione con una curiosa certezza biologica: i mitocondri, le minuscole centrali energetiche che lavorano silenziosamente in tutte e tutti noi, come dire: l’energia propulsiva del mondo umano, ci arrivano in eredità, dritti dritti, da una donna, dalla cara insostituibile nonna Lucy.

PER CONOSCERE TANTISSIME SCIENZIATE

SARA SESTI, Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie. Ledizioni Milano. 2023

LETIZIA GIANGUAGLIANO, L’ingegno di Minerva. Brillanti scienziate dall’antichità a oggi.  

Studio di FRANCESCA ZERMAN, Figlie di Minerva: 5 scienziate a cui è stato negato il Nobel. 2018

GABRIELLA GREISON, Sei donne che hanno cambiato il mondo. Bollati Boringhieri. 2017

ELISABETTA STRICKLAND, Scienziate d’Italia.

PER L’APPROFONDIMENTO IN RETE

http://www.universitadelledonne.it/nobeldonne.htm#:~:text=Fino%20ad%20oggi%20il%20Premio,nelle%20discipline%20scientifiche%2C%20economia%20compresa.

https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/home?readform#openModal

https://www.un.org/en/observances/women-and-girls-in-science-day/

https://www.storicang.it/a/scienziate-che-hanno-cambiato-storia_16001

https://www.wired.it/scienza/lab/2018/09/24/50-scienziate-storia-ricerca/

Prof.ssa Francesca Zerman Dipartimento di Lettere

Locandina ideata e realizzata da Diletta De Luca classe 5^F