25 Novembre 2023 – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Le donne raffigurate nella locandina sorridono. Le loro espressioni esprimono serenità. Sguardi dritti.

Forti di essere l’una accanto all’altra. Guardano verso la stessa direzione.

Sicure. Consapevoli.

È stata una scelta.

Le espressioni distese non sono incuranti di quanto di terribile accade ogni giorno a centinaia di donne vicine e lontane.

Sono solo certe che l’obiettivo è comune: un sorriso silenzioso fa molto rumore se è condiviso e voluto.

I numeri, i dati, le date, i nomi che incasellano l’incardinabile fenomeno della violenza di genere in tutte le sue forme, parlano, anzi urlano, per tutte e per tutti.

E sono numeri, dati, date e nomi che non conoscono confini, geografia, cultura, età, istruzione, ricchezza o povertà. Si attagliano, come protesi, alla normalità, oltre le leggi, oltre le indignazioni, oltre la cronaca: una tragedia collettiva, una drammatica questione pubblica che diventa quotidianità. È una conta che non ha fine.

Di genere si muore.

Di genere si soffre.

Per genere si patiscono violenze verbali, fisiche, sessuali, psicologiche.

Per genere si inghiottono giudizi, strumentalizzazioni e minacce.

Per genere si subisce coercizione e privazione arbitraria della libertà.

Per genere si guadagna meno a parità di competenze.

Per genere si accetta un linguaggio resistente al cambiamento.

Per genere si accudisce anche chi non è da accudire.

Per genere gli obiettivi, spesso, sbattono contro un cristallo che illude e che interdice i traguardi.

Per genere si rinuncia, si accetta, ci si auto sabota, ci si auto limita.

Per genere ci si inginocchia davanti ai limiti imposti da chi è convinto che sia volontà di un dio.

Per genere i campi di battaglia, nelle guerre, si estendono sui corpi delle donne.

Quando arriverà il tempo nel quale le donne potranno dimenticare quella certezza atavica che se una “sorella” scompare non la si troverà viva?

Quando le donne potranno smettere di aver paura?   

Quando sarà abbastanza?

Quando un basta, fermo, deciso, incerto, farfugliato, disperato, implorato, pronunciato, sussurrato, urlato, si sentirà riecheggiare anche da voci maschili?

Solo squadernando l’ordine patriarcale, che ci accompagna dalla nostra origine su questo pianeta, si potrà comprendere che la storia, la scienza, la tecnologia, il linguaggio, l’amore non viaggiano su autostrade dritte e ad alta velocità per i maschi e su sentieri scoscesi per le femmine, ma che sono il frutto di relazioni di genere sane e feconde.

Solo quando si capirà che l’unica via, per accettare che l’altra/o è altra/o da noi nelle sue differenze, nelle sue negazioni, nella sua sottrazione, è l’educazione al sentimento e al rispetto, solo allora, forse, si potrà prendere un respirone e sorridendo, come le ragazze della locandina, affermare con certezza che “A BATTERCI SARÀ SOLO IL CUORE!”

prof.ssa Francesca Zerman Dipartimento di Lettere

NUMERO ANTIVIOLENZA E STALKING  https://www.1522.eu/

 Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità.

Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

NORMATIVA ITALIANA IN MATERIA DI VIOLENZA SULLE DONNE (sintesi)

L’evoluzione della normativa italiana in materia di violenza sulle donne prende le mosse dalla ratifica della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (legge n. 77 del 2013); a seguito della ratifica, l’Italia ha compiuto una serie di interventi volti a istituire una strategia integrata per combattere la violenza nel solco tracciato dalla Convenzione. Il primo intervento in tal senso è stato operato dal decreto-legge n. 93 del 2013, adottato a pochi mesi di distanza dalla ratifica della Convenzione, che ha apportato rilevanti modifiche in ambito penale e processuale ed ha previsto l’adozione periodica di Piani d’azione contro la violenza di genere.

Nella XVIII legislatura il Parlamento ha proseguito nell’adozione di misure volte a contrastare la violenza contro le donne, perseguendo in via principale gli obiettivi di prevenzione dei reati e di protezione delle vittime e prevedendo parallelamente un inasprimento delle pene per la commissione dei c.d. reati di genere.

Il provvedimento che più ha inciso nel contrasto alla violenza di genere è la legge n. 69 del 2019 (c.d. codice rosso), che ha rafforzato le tutele processuali delle vittime di reati violenti, con particolare riferimento ai reati di violenza sessuale e domestica, ha introdotto alcuni nuovi reati nel codice penale (tra cui il delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, quello di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e quello di costrizione o induzione al matrimonio) ed aumentato le pene previste per i reati che più frequentemente sono commessi contro vittime di genere femminile (maltrattamenti, atti persecutori, violenza sessuale).

Anche la legge di riforma del processo penale (legge n. 134 del 2021) ha previsto un’estensione delle tutele per le vittime di violenza domestica e di genere, mentre la legge n. 53 del 2022 ha potenziato la raccolta di dati statistici sulla violenza di genere attraverso un maggiore coordinamento di tutti i soggetti coinvolti.

Nella legislatura corrente, sono state approvate la legge n. 12 del 2023, che prevede l’istituzione di una Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere (la Commissione si è costituita nella seduta del 26 luglio 2023) e la legge n. 122 del 2023, che interviene su uno degli aspetti caratterizzanti la procedura da seguire nei procedimenti per delitti di violenza domestica e di genere, ovvero l’obbligo per il pubblico ministero di assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato; la citata legge n. 122 prevede che, qualora il p.m. non abbia rispettato il suddetto termine, il procuratore della Repubblica possa revocare l’assegnazione del procedimento al magistrato designato ed assumere senza ritardo le informazioni dalla persona offesa o da chi ha presentato denuncia direttamente o mediante assegnazione a un altro magistrato dell’ufficio.

Attualmente è in corso di esame alla Camera un disegno di legge governativo – A.C. 1294 – volto ad introdurre ulteriori disposizioni per contrastare la violenza sulle donne e la violenza domestica, attraverso norme che incidono sia sul rafforzamento della tutela delle vittime, sia sulla prevenzione del fenomeno.

Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/0/750635/index.html?part=dossier_dossier1-sezione_sezione2-h2_h22