Le studentesse della classe 3^B diventano “sentinelle della legalità”

Le studentesse dell’Istituto Tecnico Economico Luigi Einaudi di Verona hanno presentato all’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi il loro progetto per una città più sicura. Mappate attraverso un questionario online le criticità più sentite dai giovani con le relative proposte.

Un’attività vissuta fuori dalle aule e coordinata dai docenti Pellizzari, Benati Fezzi e Ganzarolli, che ha portato le studentesse a perlustrare alcune delle zone più sensibili come la stazione di Porta Nuova e alcuni aree verdi e che si è completata con un questionario online somministrato a tutti gli alunni dell’Istituto per avere più dati possibili a disposizione. Il lavoro, dal titolo “Giovani, sentinelle della legalità”, si ispira a “La città che vorrei”, mutuando un’iniziativa promossa proprio dall’assessora Zivelonghi “Il quartiere che vorrei”, un ciclo di incontri sul territorio per ascoltare esigenze, paure e sogni di cittadine e cittadini, promossa nell’autunno scorso.

Nel sondaggio sono state coinvolte tutte le classi dell’istituto, più di 550 le risposte arrivate, di cui 423 da studentesse e 129 da studenti.

Quanto al grado di sicurezza della città di Verona attraverso un voto da 1 a 10, gli studenti hanno in gran parte risposto 7. Sono stati toccati i temi delle situazioni di disagio in cui si sono sentiti poco sicuri, atti vandalici, degrado, abbandono di rifiuti e spaccio di droga e, sul fronte dei rimedi: illuminazione e disponibilità di spazi sicuri e puliti, di aree verdi, di   luoghi di socializzazione e di svago e di luoghi di cultura e studio pomeridiani.

I giovani chiedono centri giovanili con sale studio e attività di svago e propongono di convertire sale ricreative che non vengono più utilizzate o ambienti dismessi che potrebbero essere riattivati per creare dei luoghi di incontro, svago e cultura. E per fare ciò propongono un’alleanza tra società laica, parrocchie e naturalmente il Comune.

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