4 Novembre Festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate

4 NOVEMBRE – FESTA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Sull’onda dell’entusiasmo la parola Vittoria! era pronunciata in tutto il Paese, nonostante intere zone fossero devastate dalla guerra, l’economia fosse disastrata e si contassero 680mila Caduti, oltre un milione di feriti e 600mila prigionieri. In questa realtà drammatica, l’esercito aveva però ottenuto il risultato di aver riunito quanti per estrazione, lingua e provenienza avrebbero difficilmente potuto incontrarsi. Quei giovani si erano trovati ai confini settentrionali a combattere fianco a fianco, per una causa comune e sotto un’unica bandiera. E, in alcuni casi, nei paesi in prossimità del fronte avevano visto la popolazione che collaborava al loro fianco. È difficile dire se il senso di coscienza nazionale maturò da questo spirito collettivista, certo è che in città e paesi spesso lontani dopo la guerra furono eretti monumenti in ricordo dei Caduti e i nomi di quei soldati furono impressi sulle lapidi commemorative. Questa memoria condivisa era presente al Nord come al Sud dell’Italia.

A Roma nel 1920 le solenni celebrazioni per il 4 Novembre si svolsero al Vittoriano e un anno dopo all’Altare della Patria, sotto la statua della Dea Roma, fu tumulata la salma del Milite Ignoto, al quale venne conferita la medaglia d’Oro al V.M. Nel 1922, allo scopo di dare risalto alle celebrazioni, il 4 Novembre fu decretato Festa nazionale per l’anniversario della Vittoria, poi Festa delle Forze Armate (regio decreto legge n. 1354 del 1922). Solo dopo la seconda guerra mondiale venne mutato il nome in Giorno dell’Unità nazionale (legge n. 260 del 1949) con l’intento di far risaltare maggiormente lo sviluppo verso l’unione nel nostro Paese e non

Il 4 novembre deve rimanere, anzi, deve rafforzarsi come solennità civile della Repubblica. Il 4 novembre è un tassello essenziale nel percorso della memoria che ha il suo perno nella Festa del 2 giugno, la nascita, per volontà del popolo, della Repubblica. Le Istituzioni hanno il dovere di irrobustirlo, per consentire alla comunità nazionale di celebrare i propri valori. Giornata dell’Unità Nazionale e non soltanto delle Forze Armate: il ricordo degli eroi, delle eroine e delle battaglie della nostra storia risorgimentale non può andare disgiunto dal patrimonio di cultura, di lingua, di arte che ha cementato il popolo italiano, che lo ha portato ad essere libero e unito.

Prof.ssa Francesca Zerman Dipartimento di Lettere

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